Molte persone che vivono in un condominio desidererebbero installare il proprio impianto
fotovoltaico ma poiché il tetto è di proprietà condominiale ci sono enormi difficoltà a farlo. Inoltre fino a poco tempo fa, un impianto fotovoltaico condominiale poteva essere connesso al solo contatore condominiale e alimentare eventuali carichi comuni come un ascensore o le luci delle scale.
Oggi le cose sono cambiate e con l’evoluzione normativa è possibile installare un impianto fotovoltaico sul tetto di un condominio e dare la possibilità a chi lo desidera di usufruire dell’energia prodotta dall’impianto stesso.
A partire dal 2019 con il DL 162/2019 fino ad arrivare alla recente delibera 318/2020/R/eel dell’ARERA e al Dlgs 199/2021, è stato normato l’autoconsumo collettivo di energia prodotta da fonti rinnovabili e il relativo incentivo.
L’autoconsumo collettivo si divide in 2 configurazioni:
- Autoconsumo delle comunità energetiche
- Autoconsumo di gruppi di autoconsumatori
Per dare un’idea in maniera molto semplice:
- la comunità energetica è un insieme di impianti di produzione che alimentano più consumatori di energia posti nella medesima area territoriale e sottesi alla medesima cabina di trasformazione media/bassa tensione.
- il gruppo di autoconsumatori è un insieme di almeno due autoconsumatori che si trovano nel medesimo edificio o condominio e che usufruiscono di un impianto di produzione posto sull’edificio stesso
In termini molto pratici, questo significa che un condominio può decidere di installare un impianto fotovoltaico in copertura e tutti i condomini che lo vorranno potranno autoconsumare l’energia prodotta. L’energia prodotta e autoconsumata è inoltre incentivata economicamente dal GSE il quale terrà conto dei quantitativi di energia prodotta, immessa in rete e autoconsumata dai singoli contatori dei singoli condomini
