CONTABILIZZAZIONE DEL CALORE – CASE VACANZA E UTILIZZO SALTUARIO DELLE UNITA’ IMMOBILIARI

CONTABILIZZAZIONE DEL CALORE – CASE VACANZA E UTILIZZO SALTUARIO DELLE UNITA’ IMMOBILIARI

LA NUOVA NORMA UNI 10200-2018 – IL FATTORE D’USO DELL’EDIFICIO


La nuova norma UNI 10200 ufficialmente entrata in vigore ad ottobre 2018, ha introdotto il coefficiente di fattore d’uso con lo scopo di valutare i consumi involontari (e di conseguenza la spesa ad essi collegata) anche in funzione del grado di utilizzazione dell’edificio (per esempio edifici con unità abitative con occupazione saltuaria).


In un condominio con riscaldamento centralizzato e valvole termostatiche installate sui caloriferi, la spesa relativa ai consumi energetici di riscaldamento è data dalla somma delle spese per consumi volontari, involontari e dalle spese di gestione dell’impianto. I consumi volontari sono quelli che l’utente può gestire regolando le proprie valvole termostatiche riducendoli al minimo o addirittura annullandoli se decide di chiudere le valvole in caso di assenza prolungata (per es: case vacanza). I consumi involontari sono tutti i consumi sui quali l’utente non può agire poiché dovuti alle perdite di energia che si verificano nell’impianto di distribuzione dell’edificio.


I consumi involontari possono essere calcolati in modi diversi, a seconda del tipo di sistema di contabilizzazione installato.                                  

Nel caso di contabilizzatori di calore a servizio di ciascuna unità, i consumi involontari sono direttamente calcolabili come differenza tra l’energia fornita dal generatore e la somma dell’energia contabilizzata in ciascuna unità abitativa.

Nel caso di ripartirtori (sistema indiretto), i consumi involontari possono essere calcolati come percentuale dell’energia fornita dal generatore. Tale percentuale è definita in base al tipo di impianto ed è stabilita dalla stessa norma UNI10200. Poiché, come risulta evidente dalle figure seguenti, il peso dei consumi involontari varia in funzione del grado di occupazione dell’edificio, la norma ha voluto porre rimedio ad una eccessiva penalizzazione degli utenti “residenti”: con la vecchia modalità di calcolo i non residenti venivano avvantaggiati poiché la percentuale da applicare al consumo totale per il calcolo dei consumi involontari (l’unica pagata se i consumi volontari sono pari a 0) rimaneva fissa. Con la nuova norma, il valore dei consumi involontari viene ponderato dal coefficiente di fattore d’uso e permette di incrementarne il peso rispetto ai consumi volontari, favorendo una più equa ripartizione delle spese di riscaldamento.


CatturaJPG

Fig. a: utilizzo pieno dell’edificio: Qx,inv/Qx,tot = 75/375 = 0,2 = fx,inv

Fig. b: edificio parzialmente abitato: Qx,inv/Qx,tot = 75/275 = 0,27 = fx,inv. . Senza l'opportuna correzione data dal fattore d'uso, la variazione del "peso" dei consumi involontari (da 20 a 27%) non veniva considerata con la vecchia norma UNI 10200-2015 poiché fx,inv era fissato e dipendente solo dal tipo di edificio/impianto.


Le nuove modalità di calcolo che utilizzano il coefficiente di fattore d’uso sono valide solo per i sistemi di contabilizzazione indiretti e sono riassunte qui di seguito:

fx,uso=Qx,tot/Qx,dis,in

Se 0,8 < fx,uso  ≤ 1,2     allora     fx,inv=f*x,inv          

Se  fx,uso  ≤  0,8      allora     fx,inv=1 - [(1-f*x,inv)/0,8)]× fx,uso              

Con

Qx,tot :   Consumo totale effettivo da letture (kWh);

Qx,dis,in : Fabbisogno in ingresso alla distribuzione calcolato in modalità A3 (condizioni reali) (kWh);

fx,uso : Fattore d’uso dell’edificio;

f*x,inv : Frazione consumo involontario a pieno utilizzo (da prospetto 7 – UNI10200);

fx,inv :   Frazione consumo involontario;


Nel grafico seguente è indicato l’andamento della frazione del consumo involontario (valore a pieno utilizzo = 0,2) in funzione del fattore d’uso dell’edificio. E’ facile comprendere come al ridursi del fattore d’uso (maggior uso di tipo saltuario), il peso dei consumi involontari aumenti favorendo una più equa distribuzione della spesa su tutti i condomini.


Cattura2JPG

Infine occorre porre attenzione sulle modalità di calcolo da adottare nelle varie fasi del progetto di contabilizzazione del calore:

-         Calcolo dei millesimi: valutazione del fabbisogno ideale secondo modalità A2 (condizioni standard, edificio originale)

-         Calcolo delle spese a consuntivo: valutazione del fabbisogno in ingresso alla distribuzione con modalità A3 (condizioni reali) da eseguire ad ogni stagione.